Gnocchetti al pesto di pistacchio e orata



Questo è in assoluto il primo che va di più nelle nostre cene. Pesto di pistacchio e orata (o rombo, spigola, branzino o qualche altro pesce gustoso).  Tutto nasce da una mia foto postata su Facebook in cui mostravo orgoglioso un bel chilo di pistacchi di Bronte che mi sono fatto spedire da un produttore.  Da lì in molti mi hanno chiesto di assaggiare il pistacchio visto che lo proposi in una foto.  Vediamo come fare:

Pesto di Pistacchi, ingredienti per 4 persone (Stavolta ahime è d'obbligo usare ALMENO la grammatura dei pistacchi)


  • Pistacchi di Bronte (Fondamentali), 200g 
  • Olio Evo
  • Aglio
  • Basilico
  • Parmigiano
  • Ricotta (è un'aggiunta , quindi opzionale), un cucchiaio.
Mettete nel mixer  i pistacchi, copriteli con olio EVO, aggiungete 3 foglie di basilico, mezzo spicchio di aglio privato dell'anima,un pizzico di sale un cucchiaio di parmigiano e uno opzionale di ricotta: azionate il mixer e fatelo andare fino ad ottenere una bella crema. 

Ora in padella mettiamo il nostro pesto così com'è e accendiamo il fuoco a fiamma bassa: quando inizierà a sobbollire, aggiungiamoci del bel filetto d'orata, crudo,  listarelle e dopo due minuti aggiungiamo la pasta (in questo caso degli gnocchetti) sottraendola all'acqua  di cottura 2 minuti prima della fine del tempo. Saltiamola velocemente, aggiustiamo di sale e di eventuale pepe e serviamola sul piatto da portata, guarnendo magari con qualche pistacchio

Trofie Porcini e code di Gambero


In alcuni supermercati si trova un surgelato di ottima qualità: è il caso delle code di gambero con cui è eseguito questo piatto e visto che mi piace l'idea che questo blog venga seguito da chi si avvicina alla cucina a tutti i livelli e a tutti i "prezzi" e che si tratta di un prodotto effettivamente molto gustoso, eccomi a dirvi come prepararvi queste ottime trofie di pasta fresca.

Ingredienti:
  • Trofie Fresche
  • Funghi porcini
  • Code di Gambero
  • Vino Bianco
  • Aglio
  • Pepe
  • Parmigiano Grattugiato (possibilmente da voi)
Mettiamo a bollire l'acqua per la pasta. Al momento opportuno, sincronizzandoci con la cottura del condimenti e dopo averla salata dovremo  gettarci dentro le trofie.

Passiamo al condimento: facciamo un soffritto con aglio olio, prezzemolo e  appena l'aglio inizia a sfrigolare aggiungiamoci i porcini a dadi-fettine, facendoli cuocere per bene, aggiungendo anche un po' di vino bianco. Dopo 3 o 4 minuti aggiungiamo le code di gambero e opzionalmente qualche pachino, Ovviamente evitiamo di farli stracuocere e quindi dopo un paio di minuti al massimo aggiungiamo le trofie e iniziamo a saltarle velocemente ed energicamente, a fiamma viva.

Serviamo rapidamente sul piatto da portata, spolverando (se vi piace) con una manciata abbondante di parmigiano.

Calamari Ripieni


Questo piatto è un po' un jolly in quanto può essere impiegato come secondo, ma anche come antipasto se, come in questa foto, si scelgono dei calamari piccoli.

Come sempre parliamo della materia prima: andiamo in pescheria e scegliamo dei bei calamari, facendoceli pulire e specificando che li faremo ripieni (cosi non ce li aprono completamente).
Per  prima cosa dobbiamo sbollentare per circa 1 minuto i nostri calamari (la parte del cappuccio diciamo): in questo modo si ritireranno subito e non rischieremo che si spacchino dopo ritirandosi in padella.

Ingredienti:
  • Calamari
  • Tonno sott'olio
  • Olive nere
  • Capperi
  • Pomodori secchi
  • Pane raffermo/pancarrè
  • Latte
  • Parmigiano
  • Olio
  • Aglio

Ora passiamo a fare il ripieno: anche qui ci sono tantissime filosofie, modi di farlo, tutti giusti e tutti buoni, io vi dico come li faccio IO e come piacciono a ME, senza pretese di sapienza :-) Consideriamo di doverlo fare per due calamari come quelli della foto: prendete una ciotola  e metteteci dentro i tentacoli dei calamari fatti a pezzi, 2 scatolette piccole di tonno sott'olio sgocciolato, 3 capperi dissalati e tritati, 4-5 olive nere tritate, una fetta di pancarrè o di pane raffermo fatto a pezzi, 2 pomodori secchi sott'olio sgocciolati, un po di latte per ammorbidire il tutto, un cucchiaio di parmigiano grattugiato. Una volta messi tutti questi ingredienti nella ciotola, cerchiamo di sminuzzarli e pian piano di impastare il tutto, grossolanamente, usando una forchetta e in caso di necessità aggiungendo altro latte: quando abbiamo raggiunto la consistenza desiderata, aggiustiamo di sale e iniziamo a riempire i nostri calamari.

Per riempirli ogni strumento è utile, cucchiaio, cucchiaino, mani nude (potrei dirvi con guanti ma chi ci crederebbe che a casa mia io cucini con i guanti??) fino ad arrivare al saccapoche. Ma noi vogliamo mantenerci sul rustico. Molti siti vi suggeriranno (giustamente) di riempire i calamari a metà, massimo a 2/3, MA ricordatevi che io ve li ho fatti sbollentare all'inizio e si saranno ritirati. Grazie a questo trucchetto potrete riempirli del tutto senza fare calcoli. Chiudete l'estremita inferiore con uno stuzzicadenti e i nostri calamari ripieni sono pronti.

Ora prendiamo una padella e facciamo il classico soffrittino olio e aglio, su cui andremo a posare i nostri calamari per farli cuocere. La cottura del calamaro deve essere intensa e rapida così manterrà la sua tenerezza (altrimenti dovremo cuocerlo per più di mezz'ora affinche le sua fibre si allentino), cosi diamo una bella sfumata col  vino bianco e alziamo al massimo il fornello, avendo cura di coprire la padella con il coperchio. Dopo due minuti voltiamo i calamari sull'altro lato e li facciamo cuocere due minuti ancora.

Trasferiamo sul piatto di servizio bagnando un po' i calamari col sughetto rimasto in padella e decorando a piacere (In foto, al centro, vedete un po di ripieno avanzato a cui ho dato la forma con due cucchiai, realizzando una quenelle)

Riso con Ananas Curry e Porro






Questo è un piatto VERAMENTE leggero e gustoso, particolarmente adatto a chi è curioso di assaggiare una pietanza lievemente agrodolce e dai sapori orientali.

Ingredienti:

  • Riso (andrà benissimo un Basmati, ma anche quello che vi ritrovate in credenza)
  • Ananas
  • Porro
  • Curry
  • Olio
Iniziamo con la parte un po' più rognosa: riduciamo in cubetti più o meno grandi l'ananas e facciamo a fettine un bel tocco di porro.

 Ora mettiamo sul fuoco un pentolino con dell'acqua e 3-4 cucchiai di cubetti di ananas, 2 cucchiai di pezzetti di porro e un cucchiaio di curry. Portiamo a bollore: questo sarà il "brodo" con cui allungheremo il nostro riso in cottura. 

Prendiamo adesso una padella antiaderente abbastanza grande e ci mettiamo un cucchiaino di olio a scaldare dolcemente insieme al porro sminuzzato. A calore raggiunto aggiungiamo il riso e lo tostiamo per un minuto circa, dopo di che uniamo tutto l'ananas a cubetti rimasto e aggiungiamo un mestolo di "brodo" e iniziamo a girare, aggiungendo "brodo" man mano che si asciuga (ma mai troppo d diventare una "zuppa"). Portiamo il riso a cottura e un minuto prima di spegnere il fuoco aggiungiamo un cucchiaino abbondante di curry, o anche di più a seconda dei gusti.

Impiattiamo il tutto magari servendoci di un coppapasta per rendere la composizione più elegante.

Spaghetti con Alici e crostini di pane



Ora vediamo come preparare in modo semplice questa pasta con le alici.  L'ispirazione è un po' quella della pasta con le sarde, pietra miliare della cucina siciliana. 

Ingredienti
  • Spaghetti
  • Alici già aperte a libretto (la quantità varia in base alla grandezza, consideratene un 5-6 a persona, il loro sapore è bello intenso)
  • Uvetta (un pugno per 4 persone, anche qui dipende da quanto vi piace)
  • Aglio
  • Olio EVO
  • 2-3 Acciughe sott'olio
  • Vino bianco da cucina
  • Cubetti di pane tostato (mini crostini) o pangrattato
Come prima cosa mettiamo l'uvetta in una ciotolina con dell'acqua tiepida, dovra starci almeno mezz'ora per rinvenire

Mettiamo sul fuoco l'acqua per la pasta e quando bolle ci caliamo gli spaghetti (Senza salare perchè il condimento è gia bello sapido).

Prendiamo una padella e facciamo un soffrittino con un po' d'olio, le acciughine sott'olio (scolate) e uno spicchio d'aglio ( DA TOGLIERE IN SEGUITO...IO ODIO trovare l'aglio nel piatto).
Quando le acciughine si saranno quasi disciolte aggiungiamo i nostri filetti di alici che avremo tagliato a tocchettini e sfumiamo con del vino bianco. Una volta che il liquido di fondo si asciugherà un po', gettiamo in padella l'uva passa con tutta l'acqua di ammollo e facciamo andare finchè le alici non saranno quasi completamente cotte.

Gettiamo gli spaghetti direttamente in padella, due minuti prima del tempo di cottura, senza scolarli e iniziamo a saltarli con il condimento, a fuoco vivissimo, aggiungendo eventualmente un po' di acqua di cottura. 

Servire rapidamente guarnendo ad esempio con un po' di barba di finocchio (che richiama esteticamente il finocchietto della pasta con le sarde), un po' di prezzemolo e i mini crostini che, mescolati allo spaghetto nella forchettata, daranno croccantezza.

Spaghetti Vegan con Pomodori Secchi,Pachino, Olive, Mandorle e friggitelli.



A questa pasta sono particolarmente affezionato perchè è stato il primo PRIMO da quando mi sono messo in testa di andare a cucinare in casa di amici e colleghi.  Una coppia di miei cari amici, Loredana e Gabriele più altre due amiche (Consuelo e Stefania): a parte il grande ONNIVORO Gabriele, le altre 3 preferivano una cena vegetariana e così è nata l'idea di questo primo.


Ingrdienti:

  • Spaghetti
  • Pomodori Secchi
  • Olive Taggiasche Denocciolate (o le denocciolate voi)
  • Pachino
  • Mandorle (Tritate o da tritare)
  • Friggitelli
  • Olio EVO
  • Mezzo spicchio d'aglio
 L'esecuzione è molto semplice, il sapore deciso e mediterraneo: Chiaramente mettiamo la pentola per la pasta sul fuoco e una volta arrivata l'acqua a bollore, ci gettiamo dentro gli spaghetti SENZA SALARE (il condimento è molto saporito).

 In padella soffriggiamo mezzo spicchio d'aglio (non vogliamo farlo spiccare troppo) e in questo soffrittino facciamo scottare i pachino tagliati in quarti. Dopo un paio di minuti gettiamo in padella anche le olive taggiasche denocciolate e dei pomodori secchi e lasciamo insaporire per altri 4-5 minuti.


Intanto ci prepariamo anche la crema di friggitelli in un modo molto semplice e leggero: prendiamo i nostri friggitelli, li laviamo per bene, li puliamo degli scarti e li passiamo al minipimer con un goccio d'olio e un po' di acqua di cottura. Dovremo ottenere una sorta di vellutata tiepida, di consistenza scivolosa, su cui andremo a servire gli spaghetti.

Quando mancano i classici 2-3 minuti dalla fine del tempo di cottura della pasta, con delle pinze o un qualsiasi altro attrezzo , trasferiamo i nostri spaghetti in padella per saltarli assieme al resto del condimento e farli insaporire (aggiungendo se necessario un po' di acqua di cottura). Durante quest'operazione aggiustiamo di sale e, se ci piace, aggiungiamo un po' di pepe e di peperoncino.

Serviamo in questo modo: mettiamo sul fondo del piatto due - tre cucchiai di vellutata di friggitelli (non troppi perchè tende a predominare) su cui adagiamo gli spaghetti col loro condimento. In cima agli spaghetti possiamo aggiungere delle mandorle tritate, che daranno una bella croccantezza al piatto.

Tartara di pescespada


Molti bongustai soprattutto da qualche anno a questa parte si sono appassionati ai crudi, che prima erano maggiormente diffusi nelle zone di Campania, Puglia e Sicilia. Questa che vi propongo è solo una delle milioni di varianti e combinazioni possibili, ottenuta combinando pescespada freschissimo, pochissimo porro arancio e pomodori pachino, vediamo come.

Ingredienti:
  • Pescespada
  • Pachino
  • Arance (opzionali)
  • Porro 
  • Pepe

Innanzitutto partiamo dal pesce:  come ho gia scritto in un post precedente ( pescespada con panatura di mandorle ) quando si parla di pesce crudo bisogna avere poche ma fondamentali accortezze.
Il mio modus operandi è: compro ovviamente il pesce più fresco possibile, arrivo a casa e lo surgelo così da rendere difficile la vita ai batteri che il pesce, anche il più fresco ha nelle sue carni (senza andare troppo nello specifico c'è in particolare  un esserino chiamato Anisakis che una volta che si infila nel vostro corpo vi scava dentro fino a bucarvi lo stomaco e a causarvi possibili emorragie). Quanto deve stare nel surgelatore? Dunque considerando le temperature raggiunte dai nostre freezer domestici (-18 -19)  IO lo lascio ALMENO 5 giorni. Questo cosa vuol dire? Che dobbiamo sapere OGGI quello che cuciniamo tra 5 giorni? Nel mio caso, quando trovo un pescespada particolarmente bello e fresco, lo acquisto, lo surgelo con l'etichetta della data e lo consumo (crudo) dopo un tempo che va dai 5 giorni ad una mesata massimo. Quindi se so che "domani sera" preparerò una tartara di pescespada, o di qualsiasi altro pesce, "stasera" lo tiro fuori dal congelatore e lo metto in frigo (mi raccomando scongelamento lentissimo).
Questo procedimento è quello che adotto IO che però non sono nè un biologo, nè uno studioso del campo nè ho la verità in tasca, è semplicemente il mio, con cui non mi è mai successo nulla e con cui IO mi sento di stare tranquillo. Ho deciso di adottare questa procedura dopo essermi documentato su vari siti piuttosto attendibili, ma sono sempre pronto a cambiare in meglio se qualcuno di voi ne sa ancora di più.

Andiamo a combinare gli ingredienti. Tagliamo a cubetti il pesce spada e lo poniamo in una ciotola. Nella stessa ciotola poniamo dei pachino tagliati piccolissimi, un quarto di una fettina di porro sminuzzata, un pizzichino di sale e un accenno di pepe. Aggiungiamo un goccio d'olio e con un cucchiaio mischiamo gli ingredienti ad insaporire il tutto.  Mentre mescoliamo, anche se i puristi rabbrividiranno (ma non ce ne frega niente),  possiamo aggiungere un po di succo d'arancia che è gustoso ma meno forte del succo di limone.

Impiattiamo servendoci di un coppapasta e decorando la tartara ottenuta con scorza d'arancia e striscioline di porro.

Un'interessante e sofisticata variante si può eseguire usando dell'aceto di lampone (che potete facilmente farvi anche in casa) al posto del succo d'arancio: viene un gusto veramente particolare e tutti vi chiederanno "ma cos'è questa cosa che si sente.....", bellissimo!!

Polpette di Salmone in salsa di Finocchi




Polpette di Salmone e Lenticchie

Volendo mangiare un buon piatto di pesce senza intristirsi nei soliti cibi ospedalieri, potete scegliere di prepararvi delle gustose polpette di salmone e lenticchie e cuocerle IN FORNO (Sennò che dietetico è).

La preparazione è semplice e non necessita di ingredienti al grammo.

Ingredienti:
  • Salmone affumicato 
  • Lenticchie lesse
  • 1 rondella di Porro
  • Vino bianco (da cucina)
  • Pangrattato
  • Finocchi
  • Latte
  • 1 pizzico di farina (opzionale)

Polpette: In una ciotola mettete delle lenticchie sgocciolate e frullate, delle olive nere, un po’ di porro sminuzzato e del salmone affumicato battuto al coltello. Aggiungete il sale e un goccino di vino bianco e con le mani lavorate il composto fino ad ottenere la consistenza giusta per farne delle polpette, che passerete nel pan grattato cosi da formare la giusta quantità di “sfere schiacciate” o di qualsiasi forma vorrete dar loro.  Infornare a 180° per 20 minuti.

Salsa: tagliate a fettine sottili 1-2 finocchi e metteteli in una  teglia da forno, ricoperti di latte e fate cuocere in forno per una mezzoretta. Quindi tirateli fuori, metteteli nella ciotola del minipimer e frullate il tutto, aggiungendo 1pochina di farina e di sale fino ad ottenere la consistenza e la sapidità desiderate.  La salsa è pronta.
Potete servirle su di un piatto piano, con un po’ di salsa alla base, oppure metterle a “piramide” con la salsa sulla punta, oppure ancora su di un letto di songino: Insomma, liberate la fantasia che è la cosa più importante e terapeutica !!!

Sfoglie di Gamberoni e Speck


Vediamo ora come si preparano questi rustici, che sono davvero semplici ma conquistano tutti.

Ingredienti:
  • Gamberoni
  • speck
  • Scorza d'arancia
  • Pasta Sfoglia
  • Uovo
Prendete dei gamberoni, togliete loro la testa e sgusciateli, lasciando solo la parte finale della coda e togliete loro l'intestino (che per qualche strano motivo che non ho mai capito non è presente in tutti...bah stranezze del mondo animale). 

Ora prendete la pasta sfoglia e srotolatela: ho dato per scontato che come me la compriate già fatta, ma ovviamente se la fate in casa tanto meglio.  Ricavatene dei quadrati larghi quanto la lunghezza dei gamberoni sgusciati, adagiateci sopra la fetta di speck ripiegata e su di essa appoggiate il gamberone. 

A questo punto arrotolate il gamberone nella sfoglia fino ad ottenere un rotolo e sigillate la parte finale con dell'albume d'uovo spennellato, in modo che rimarrà incollato in cottura. Con lo stesso albume spennellate tutta la superficie superiore.

Cuoceteli in forno a 170' per 20 minuti o comunque finchè non avranno un bel colore dorato

Un tocco in più potrete ottenerlo grattugiando della scorza d'arancia all'interno del quadrato di sfoglia prima di arrotolarlo, vi assicuro che ne vale la pena!!

PS: Avremo un sacco di scarti (teste e gusci) con cui potremo preparare un brodo (essendo di gamberi si chiamerà BISQUE) da surgelare e utilizzare quando dovremo fare ad esempio un risotto di crostacei. Spero di postare al più presto la mia ricetta per farlo.

Amatriciana....tutti in piedi :-)


Parliamo ora di uno dei mostri sacri della cucina della mia regione. L'amatriciana. partiamo dal presupposto che ce ne sono tante versioni, tante varianti, tanti che dicono "questa è l'originale": il mio pensiero, per quanto possa contare, è che ognuno se la fa come gli piace, vale per l'amatriciana come per tutti gli altri piatti. Siamo noi che cuciniamo per noi stessi, quindi bando ai purismi (che personalmente non sopporto in nessun campo) e ai santoni e vi dico quella che cucino PER ME, sperando possa piacere anche A VOI!!
 Io la faccio così: uso il guanciale, senza cipolla, senza vino rosso, mi ci piace lo spaghetto e sopra (e mentre la manteco) ci metto il pecorino e un po' di pepe.

Ingredienti:
  • Guanciale
  • Passata
  • Pecorino
  • Pasta
  • Pepe

Partiamo con ordine: intanto mettiamo la pentola (che io amo chiamare PILA come faceva la mia bella nonna) sul fuoco, con dentro l'acqua: consiglio di non salare l'acqua nè ora nè quando ci getteremo la pasta perchè alla fine aggiungeremo abbondante pecorino che è salato di suo.

Nel frattempo tagliamo a fiammifero il nostro guanciale (prima lo facciamo a fette non troppo sottili e poi a striscioline, ovviamente non preoccupatevi di eseguire i tagli con precisione chirurgica, non ce n'è bisogno).  Considerate più o meno 6 fette per 4 persone (ho detto PERSONE, se avete invitati dinosauri i conti potrebbero sballare...), poi dipende dai vostri gusti (la precisione assoluta e i grammi non faranno mai parte di questo blog a meno che non sarà DAVVERO necessario).

Ora mettete il guanciale tagliato in una padella antiaderente  e DOPO accendete il fuoco (assolutamente a fiamma BASSA). Quello che dobbiamo fare è "smucinare" (uso quest'altro bellissimo termine romano che significa "smuovere") di continuo il nostro guanciale con la "cucchiarella" o un paio di pinze da cucina  affinchè prenda calore dalla padella ma senza bruciare nè attaccarsi.

A questo punto avverrà una cosa meravigliosa: lentamente il grasso del guanciale si scioglierà creando via via il fondo di cottura su cui continuerà a cuocere il tutto. Continuate a "smucinare" fino a quando il grasso del guanciale sarà praticamente trasparente e il magro sarà croccante: ora  (e SOLO ORA) mettete in padella una buona passata di pomodoro (una bottiglia andrà bene per circa mezzo chilo di pasta) che cuocerà sempre a fuoco basso fino a che avrà cambiato colore (da rosso vivo dovrà passare ad un rosso scuro/bruno, e comunque parliamo, per 4 persone, di un 7-8 minuti di cottura circa).

Scolate la pasta direttamente nella padella quando mancheranno 1-2  minuti al tempo di cottura indicato sulla confezione e mantecate il tutto energicamente, stavolta A FUOCO VIVO, aggiungendo se serve un pochina di acqua di cottura.

 Quando la pasta sarà perfettamente al dente, spegnete il fuoco e aggiungete generosamente del buon pecorino grattugiato (possibilmente da voi) e una spolverata di pepe, continuando a mantecare e a saltare velocemente  il tutto fino al formarsi di una bella cremina. Servite "imbiancando" la cima con altro pecorino e annerendo il bordo del piatto con un po' di pepe, farete un'ottima figura anche nell'estetica.


Zuppa di Polipetti


Ora vediamo come preparare un piatto saporito come la zuppa di polipetti, in cui andremo ad intingere quintali di pane bruscato o di crostini.

Ingredienti:
  • Polipetti Freschi
  • Aglio
  • Olio EVO
  • Olive nere (Meglio ancora taggiasche)
  • Passata di Pomodoro
  • Pachino
  • Pepe
  • Peperoncino
  • Crostini/bruschette
Per prima cosa ci procuriamo in pescheria dei polipetti freschi  (si puo fare anche con polpi più grandi ovviamente, e anzi se avete un polpo molto grande, congelarlo per  un giorno o due prima di prepararlo ne aumenterà la tenerezza).

Puliamo i polipi (o facciamolo fare dal nostro pescivendolo) e poniamoli in una casseruola, a testa in giu, con aglio, olio, qualche oliva nera (taggiasca sarebbe il top), passata di pomodoro a coprire abbondantemente e qualche pachino tagliato in quarti. Se amate quel retrogusto di piccantino, aggiungete del peperoncino e, se vi piace, anche del pepe.

Coprite il tegame con un coperchio e cuocete a fuoco molto basso. La durata della cottura ovviamente dipenderà dalla grandezza del polpo (La stessa preparazione si puo fare con polpo verace, polipetti, moscardini, tutti di tipi e grandezze differenti): quello che dovrete fare per capire se la pietanza è pronta è "tastare" con una forchetta le carni del polpo. Una volta che sarà tenero e il sugo sarà ristretto ad intingolo, potrete spegnere il fuoco e servire in un tegamino di ceramica/coccio, accompagnando con parecchi crostini (non riuscirete a smettere)

Pescespada con panatura di mandorle


Questa ricetta è davvero semplice e d'effetto. Inutile dire che la cosa fondamentale è l'assoluta bontà e freschezza del pesce in questione (nessuno può mettere le mani sul fuoco su niente ma avere un buon pescivendolo di fiducia può aiutare). 

Ingredienti:
  • Pescespada
  • Mandorle (spellate, in vendita in qualsiasi supermercato)
  • olio EVO

Quindi andiamo in pescheria e ci facciamo tagliare una "bistecca" di pescespada alta almeno 2 dita e ce la facciamo anche spellare se non abbiamo pratica.  Una volta a casa tagliamo la "bistecca" ottenendone dei trancetti delle dimensioni dei classici bastoncini findus (Rabbrividiamo....). 

Quello che dobbiamo fare ora è tritare con un mixer le mandorle (le classiche già spellate che troviamo nei supermercati)  e ridurle in farina, ungere i pezzi di pescespada con un po' d'olio e  passarli nella farina appena ottenuta, ottenendo cosi una panatura perfetta. Nel frattempo in padella scaldiamo POCHISSIMO olio, dove andremo a scottare il nostro pescespada. Considerate che facendolo cuocere troppo, la carne diverrà stoppacciosa e poco gradevole, io lo tengo piu o meno un minuto per lato, in modo che al centro ci sia una sottile riga rosa. 

Nella foto l'ho servito, dopo averlo salato leggermente e affettato in bocconcini,  accompagnato da uno spicchio di arancia, del basilico e dell'aceto balsamico in glassa, ma ovviamente è solo un'idea e come al solito le presentazioni e gli abbinamenti possibili sono centinaia.

Nota: potrebbe piacervi una versione in cui il pescespada è davvero appena scottato e praticamente crudo al suo interno. In questo caso accertatevi che il pesce sia stato abbattuto secondo tutti i criteri (ad esempio quelli usati dai ristoranti di sushi),o se avete modo fatelo voi, col pesce crudo non si scherza.

Spaghetti con pachino e orata all'arancia



Oggi vi parlo di un primo molto semplice che racchiude un sacco di ingredienti della classica cucina mediterranea: i pomodori (pachino o piccadilly), i capperi, le olive, le erbe aromatiche (basilico) e gli agrumi (una semplice arancia non trattata andrà benissimo), il pesce (l’orata).

Ingredienti:
  • Orata (2 piccole sfilettate basteranno per 4 persone)
  • Aglio
  • Olio EVO
  • Capperi
  • Olive Nere
  • Pachino
  • Scorza di 1 arancia ogni 4 persone 
  • Spaghetti

Ovviamente mettete l’acqua per la pasta a bollire, quando bolle la salate e ci gettate dentro gli spaghetti\linguine\bavette.

Passiamo al condimento e partiamo dal classico soffritto aglio, olio capperi (sotto sale, sciacquati in acqua tiepida e tritati finemente) e le olive nere. Lasciamo insaporire a fuoco basso e gettiamo in padella i pomodorini tagliati in quarti, sfumando con un goccio di vino bianco. Quando il pomodoro inizia ad essere cotto (ma non sfatto, non deve essere un sugo) poniamo nella stessa padella il filetto di orata tagliato a listarelle e un po’ di scorza d’arancia grattugiata. 

Saltiamo il tutto per far insaporire bene e, quando mancano due minuti alla fine del tempo di cottura della pasta, la scoliamo direttamente in padella (magari con una pinza per spaghetti), saltandola a fuoco ben vivo in modo che si amalgami bene al condimento. 

Diamo un’aggiustata finale di sale e un po’ di pepe (quello rosa macinato, essendo più delicato, sarebbe perfetto) e impiattiamo, decorando magari con una foglia di basilico e un po di scorza d’arancia in cima.